Gli intarsi di Giovanni Gaetano

di Angelo DI LIETO –

Intagliare il legno, lavorare la corteccia di un albero per creare piccole o grandi opere d’arte è una tecnica antica, ben conosciuta e diffusa un po’ in tutto il mondo. Tuttavia, il legno, materiale duttile e adattabile per eccellenza, re dell’edilizia fino alla fine del ‘700 e anche oltre, soprattutto nelle aree meno sviluppate d’Europa, ha ancora molto da dire e, se nell’edilizia è stato soppiantato dal mattone e nella pittura dalla tela, che ha preso il posto, a partire dal ‘600, della tavola come supporto per i quadri degli artisti, esistono ancora numerosi sviluppi a disposizione per gliartisti.
Uno di questi è stato portato al rango di opera d’arte da Giovanni Gaetano, con la sua grande maestria nell’utilizzare il legno.
Le sue opere d’arte sono realizzate utilizzando il legno sagomato in tasselli di diverse forme e dimensioni, che poi utilizza sovrapponendoli e colorandolisecondo la necessità.
Attraverso questa forma di altorilievo “sui generis”, Gaetano costruisce interessanti quadri che riprendono ed approfondiscono operee scene “riviste” dall’arte di Gaetano, come avviene in “L’Urlo di Munch”, in cui la figura deformata urlante, resa celebre da film come Scream (sic!) emerge e risalta da uno sfondo con linee curve dai colori “pop”.
Allo stesso modo, “Il Cavatore”, dedicato alla gigantesca statua che domina la piazza centrale di Catanzaro, piazza G. Matteotti, con la statua e il basamento, che riproduce la roccia da cui esce l’acqua della fontana, ottenuta con colori smaltati azzurro e blu e il cavatore del titolo, le cui forme sono riprodotte con tasselli di dimensioni ridotte che sottolineano ed accentuano una muscolatura degna di un David di Michelangelo, simbolo ed emblema dei lavoratori delle cave. Interessante anche la resa dellanicchia in cui la statua è inserita, gestita con tasselli color mattone ritagliati in modo da suggerire le forme concave della nicchia originale.
Diversa è la scelta alla base di opere come il “Gesù Cristo” e la “Madonna”: in entrambe, i tasselli, tutti posti sullo stesso livello, ricostruiscono il primo piano del volto grazie alla loro sistemazione e alle sfumature di avorio e marrone, primi piani centratil’uno sullo sguardo magnetico del Messia, che sembra emergere da un gioco di prospettive costruite solo con l’accostamento di tasselli lavorati, l’altro sulla pietà che lo sguardo volto verso il basso suggerisce per la Madonna.
Le scelte dei colori e la lavorazione dei tasselli consentono di ottenere sfumature ben adatte alla gestione dei ritratti, altrimenti resa problematica dalla mancanza di profondità. Così avviene, ad esempio, in “Donna di Colore”, in cui i toni del marrone scuro e del marroncino sono dominanti insieme alle sfumature del giallo che definiscono le forme del turbante della donna.
Gli influssi Liberty, o floreali che dir si voglia, sono evidenti soprattutto in opere come “Donna col velo”, (in copertina n.d.r.) in cui le forme femminili e le vesti al vento creano una perfetta riproduzione delle soluzioni decorative proprie del Liberty di inizio ‘900, nello stile di Alfons Muchae delle sue celebri muse, piuttosto che di Aleardo Terzi, o in “Danza armoniosa”, in cui il movimento della danza è dettato dai tasselli che compongono abiti, arbusti e capelli e determinano un vortice ritmico verso l’alto con l’intreccio delle due ragazze impegnate in questa danza fra gli arbusti.
Con la stessa tecnica dei tasselli colorati con diverse sfumature dello stesso colore, rispettivamente il blu e il marrone, Gaetano definisce con maestria una penna d’uccello in “Piuma in blu” e una testa di zebra in “Zebra”, mentre la giustapposizione di due serie di sfumature di colore, con i toni del marrone e dell’arancione, sottolinea il volto di donna in “Occhi ammalianti”.

 

Angelo DI LIETO
La Ciminiera – Marzo 2022