1996 Settembre 06-Il Quotidiano:Lettera del Presidente del C.S.B

1996 Settembre 06-Il Quotidiano Lettera del Presidente del C.S.B

Una lettera al Quotidiano del Presidente del centro studi Bruttium

Quella dei randagi è questione che investe la società civile

Dal Presidente del Centro Studi Brutium, Pasquale Natali, Riceviamo e pubblichiamo:

EGREGIO DIRETTORE,
abbiamo letto con interesse l’articolo apparso il 28 agosto riguardante il fenomeno del ran­dagismo a Catanzaro e vogliamo esprimerle l’apprezzamento di questo Centro studi per avere avuto il coraggio di sollevare un problema sul quale la nostra città sembra volere stendere un velo di rassegnata indifferenza. Ciò premesso, vorremmo inter­venire nel dibattito per esprime­re una semplice opinione, che vuole affrontare il problema da un altro punto di vista, forse tra­scurato nel suddetto articolo: la presenza di randagi in una comunità non può essere risolto soltanto puntando il dito accusa­tore sulle responsabilità delle strutture pubbliche preposte e sui presunti tentativi di specula­zione o crudele mattanza.
Una denuncia in tal senso è doverosa e opportuna, ma non sufficiente, perché la presenza di “animali allo sbandò” sempre più numerosi nelle grandi città, deve essere affrontata anche attraverso un processo di riedu­cazione, che riguarda tutti noi e che deve mirare alla costruzione di una nuova sensibilità verso queste creature.
Ciò significa concretamente che, così come le organizzazioni di solidarietà si preoccupano di educare le persone a una mag­giore attenzione nei confronti degli emarginati e dei poveri senza fissa dimora, altrettanta sensibilità sensibilità bisogne­rebbe manifestare per una édu­cazione sociale che contempli il rispetto di tutte le forme viventi e non solo animale.
Non è un caso infatti, che il disprezzo per gli animali e l’inciviltà, che lo caratterizza, convive sempre con atteggia­menti irrispettosi verso la natura e una pressoché costante indiffe­renza nei riguardi del degrado ambientale.
II livello di civiltà si valuta anche dal rispetto che una comu­nità ha per il proprio ambiente naturale e per tutte le forme di vita che in esso sono presenti. proprio qualche giorno prima della pubblicazione dell’articolo suddetto, siamo stati protagonisti rii un episodio che ci fa piacere riportare non certo per autocom­piacimento, ma perché calza a pennello con la nostra tesi: alcu­ni nostri soci hanno spontanea­mente accolto un bell’esemplare di pastore tedesco che da diversi giorni sostava in località Barone nei pressi degli uffici della Motorizzazione, denutrito, malato e pieno di zecche, evi­dentemente abbandonato o smarrito. Il cane ha ricevuto cure, alimenti e soprattutto tanto amore spontaneo.
In questo momento è tempo­raneamente “ospite” nei locali del nostro Centro Culturale. Nel frattempo stiamo cercando di recuperarlo dalle gravi condizio­ni in cui versava.
Con ciò non vogliamo asso­lutamente affermare che le singole persone possono, con com­portamenti isolati, risolvere un problema la cui soluzione richie­de l’intervento, professional­mente qualificato e corretto, degli enti preposti.
Tutta via appare evidente che situazioni del genere richie­dono anche la collaborazione di tutti i cittadini che dovrebbero oralmente esprimere, come si fa in tutti i paesi, un’attenzione vigile e sensibile almeno segna­lando agli operatori competentii casi più eclatanti, e anche, se possibile con azioni dirette.
L’intervento dall’esterno degli “organi pubblici” pronta­mente invocato, senza una spe­ciale sensibilità da parte dei cit‑, tadini, rimane pura illusione, in questo come in altri casi ( vedi i cassonetti della spazzatura che vengono sostituiti periodicamen­te dal comune e regolarmente distrutti d’azione vandalica dei soliti sconsiderati, sotto gli occhi colpevolmente indifferenti di tutti gli altri).

PASQUALE NATALI

Il Quotidiano
venerdì 6 settembre 1996
pag. 14