“L’amoroso Cantare : La musica in Italia tra Rinascimento e Barocco” – Con il Comune di CZ
LOCANDINA
INVITO – INTERNO
RASSEGNA FOTOGRAFICA – Palazzo Santa Chiara – Catanzaro – 22 Luglio 1999
Aula Magna I.T.C. “Fra Luca Paciolli” – Catanzaro Lido – 23 Luglio 1999
RASSEGNA STAMPA
Interessante iniziativa promossa dal Centro studi Bruttium
La musica nella ricerca storica
di Betty Calabretta – Gazzetta del Sud – 25 Luglio 1999
Il catanzarese mascherato: non la versione autoctona d’un eccitante mix fra Diabolik e Batman che azzarda fughe rocambolesche sul ponte Morandi, ma una nuova moda, esplosa con dirompente vigore nel turbillon di parate, ricostruzioni e cortei mimetici, che hanno vivacizzato le sonnacchiose arterie cittadine nel segno dell’inedito binomio Mattia Preti‑San Vitaliano.
Un’onda anomala che ha rischiato di scuotere i nervi fragili di una cittadinanza poco propensa a folleggiare, più prosaicamente avvezza ai trasalimenti acustici provocati da clacson, sirene e marmitte che allo scalpitar di cavalli e rullar di tamburi, quando il torpore della lunga siesta scivola pigramente nella notte estiva.
Ma anche, per converso, un colorato invito alla memoria. Ovvero alla. ricerca di più puntuali riscontri storici nel recupero di tradizioni possibilmente più nostrane che toscane: lo ha fatto osservare, e fedelmente ne prendiamo nota, più d’un autorevole studioso, impressionato dalle incursioni d’improbabili sbandieratori in un folklore locale per la gran parte ancora inesplorato.
In questa coraggiosa rincorsa ai fasti (?) di un passato non alieno da fantasiose contaminazioni, si è distinto per un certo garbo e composta misura il trio di artisti assemblati dal Centro studi Bruttium, presieduto da Lino Natali, nel concerto «L’amoroso cantare. La musica in Italia tra Rinascimento e Barocco» realizzato in collaborazione con l’Assessorato comunale alla cultura, in concomitanza con le celebrazioni pretiane e in apertura della terza edizione di Marinfest, corposa rassegna estiva di musica, teatro, folklore, danza ed arti visive.
Un concerto in cui ai costumi rinascimentali della soprano Anna Maria Di Lorenzo, del flautista Paolo Capirci e del liutista Francesco Mirarchi, ha fatto da contrappunto il fascino di antichi strumenti e insolite percussioni. Il tutto mirato, si presume, ad evocare quella suggestiva iconografia che spazia dai melodiosi songs dei drammi scespiriani, al malinconico rientrare della creatività rinascimentale nei canoni severi dell’etica riformista prima, controriformista poi, di un’Europa squassata dai demoni del dubbio. Un periodo di frenetica sperimentazione formale, quello prescelto dai tre musicisti, che vede l’Italia in prima linea con l’affermarsi, sotto il dominio spagnolo (gestito alla corte di Napoli dal viceré di Carlo V, don Pedro di Toledo), della scuola musicale napoletana, favorita da mecenati illustri quali il principe di Salerno Ferrante Sanseverino e dal contemporaneo assurgere della Commedia dell’arte ai massimi vertici dell’invenzione teatrale.
A villanelle e villotte, mascherate e canzoni, in italiano e vernacolo, ha giovato la classe a tratti sobria ed austera, talora dolce ed estenuata, del flauto di Capirci, un musicista di sicuro appeal che, diplomatosi al Royal College di Londra e perfezionatosi ad Amsterdam, vanta performances in santuari di assoluto rispetto come il festival di Spoleto, l’accademia romana di Santa Cacilia ed il Metropolitan di New York. Analoga formazione, incentrata sulla prassi esecutiva antica, hanno all’attivo Di Lorenzo e Mirarchi, anch’essi sensibili interpreti della parabola di ricerca melodica che dalla tradizione napoletana della rinascenza si snoda, lungo le impervie ambiguità dello spirito barocco, fin nel cuore di tenebra del’ Seicento ‑ la nascita del melodramma ‑, distillato e impreziosito nei raffinati esperimenti della scuola romana di Stefano Landi e Girolamo Kapsberger.
Un’elegante antologia di brani, quella dell’«Amoroso cantare», curata dalla giovane direttrice artistica Tania Giovanna Romeo, un blitz su temi non scontati rivolto ad un pubblico che ha risposto solo in parte. Difficile aggregare, quando la stagione distrae, il parterre di melomani che normalmente s’incrocia ai concerti. Sorge anche il dubbio che quando non si strappa l’assenso dei soliti noti, ed il tam tam non corre nei giri che contano, gli altri restino a casa. Un fenomeno imperscrutabile, quello dei flussi cittadini, che le associazioni ancor giovani dovrebbero studiare con religiosa attenzione, con l’umile certezza di mai venirne a capo che si riserva ai grandi misteri dell’esistenza.
Gazzetta del Sud – 25 Luglio 1999 Giornale di Calabria – 22 Luglio 1999
Oggi e domani due manifestazioni concertistiche per celebrare il genio di Mattia Preti
Quando la musica incontra la pittura
CATANZARO – Oggi alle ore 21.00 a Palazzo De Nobili di Catanzaro e domani venerdì 23 luglio 1999 alle ore 21.00 nell’Aula Magna dell’I.T.C. ” `Fra Luca Pacioli” di Catanzaro Lido il Centro Studi Bruttium e il Comune di Catanzaro (Assessorato alla Cultura) nell’ambito delle manifestazioni per celebrare il tricentenario della morte dell’insigne artista calabrese Mattia Preti presenteranno una serie di concerti aventi come titolo-guida: “l’amoroso cantare, la musica in Italia tra Rinascimento e Barocco“.
Come affermava un’illustre del passato, le arti della Pittura e della Musica sono da considerarsi sorelle, poichè entrambe mantengono eterne le caduche bellezze mortali. In questo scenario sarà possibile infatti, ammirare 1’arm onicità delle linee e la vivezza dei colori con i quali Mattia Preti ha reso immortali i suoi personaggi e al tempo stesso la grazia della musica e del canto del XVII
secolo eseguita con strumenti dell’epoca da maestri di rilievo internazionale quali: Paolo Capirci flautista; Anna Maria Di Lorenzo soprano e il “catanzarese” Francesco Mirarchi liutista.
Si potranno ascoltare le tipiche forme che portarono Napoli alla fama mondiale: villanelle e villotte alla napoletana, mascherate e canzoni.
Riguardo ai testi talora in italiano e talora in vernacolo, appartengono alla tradizione napoletana e sono tratti da componimenti di luminosi poeti come il Petrarca.
Nel programma inoltre verranno presentati autori del primo periodo barocco, con una prevalenza di quelli appartenenti alla cosiddetta scuola romana. Fu proprio Roma infatti a dare un impulso ed una crescita alla vocalità sacra e profana in quel periodo, con una particolare evoluzione del melodramma che si sviluppò nei teatri romanitrai11620 ei11650.
Tra gli autori di maggior spicco ricordiamo: l’italiano Stefano Landi e il tedesco Kepsberger, i quali diedero un contributo eccellente a far sì che tale genere musicale rimanesse nel tempo.
La direzione artistica dei due concerti è stata affidata, dal prof. Pasquale Natali (presidente del C.S.B.), alla regista Tania, G. Romeo.
In questa occasione sarà distribuita la rivista ” La Ciminiera”.
Il Giornale di Calabria – pag. 2
giovedì 22 luglio 1999