2003 Febbraio 12 “A lingua de’ patri” – Bebè Castagna – II°

Poeti ed attori Catanzaresi in omaggio a

Bebè Castagna

Continuano le iniziative del Centro Studi Bruttium per la valorizzazione della lingua calabrese

’A lingua de’ Patri” è il titolo di un ampio ed articolato progetto che il Centro Studi Bruttium ha programmato per il 2003/2005 con lo scopo dichiarato di trovare una più significativa strada per la valorizzazione e la conservazione della lingua calabrese e le sue più significative tradizioni.

A tale scopo la pubblicazione della pregevole “Grammatica dei dialetti” di Vincenzo Crispino a cui fa seguito, mercoledì 12 febbraio 2003 alle ore 17.00 nell’Auditorium “Pino Grillo” della sede associativa, l’omaggio, a ricordo per il quinto anno consecutivo,  di Benito Castagna, estroso poeta dialettale, catanzarese puro sangue.

A rendere omaggio al poeta amici, attori e poeti vernacolari tra i quali Enzo Colacino, Umberto Nistico, Franco Gigliotti e giovani della scuola primaria delle città capoluogo.

Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di sentire recitare le sue composizioni sorriderà ripensando ai momenti di allegria che Castagna, per gli amici catanzaresi “Bebè”, ha regalato con la sua ironia e la sua nostalgica comicità” dichiara il prof. Gigliotti non senza commozione.

Catanzaro si sta dimostrando sempre più avara ed incostante negli affetti verso i suoi figli migliore” lamentano i figli del poeta scomparso “è solo grazie a pochissimi, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, che il ricordo di nostro padre e le sue poesie ancora oggi stanno sopravvivendo”.

La poesia di Benito Castagna è descrittiva e ricca di satira che scaturisce dai ricordi autentici e che esprime usi e abitudini del tempo che fu…

L’andare a ritroso nel tempo determina sempre un pò di malinconia, specialmente quando riportandosi con la memoria alla verde età emerge quella dimensione umana del periodo precedente all’automatismo e all’industrializzazione (catanzarese!), quando l’uomo riusciva ad accontentarsi di quel poco che possedeva perchè c’era una ricchezza molto più importanta: la sincerità e l’amicizia, quindi in rispetto tra gli uomini.

E santu Roccu a for’e porti….e poi tornavi arretu” è la pubblicazione più conosciuta dell’autore.Un libro che è una testimonianza di affetto di un catanzarese per la sua città ed, anche, un contributo alla conoscenza più approfondita del suo linguaggio, delle sue tradizioni, del suo folklore.

La serata, proposta dal prof. Pasquale Natali, presidente del Centro Studi Bruttium, si presenta quindi un appuntamento imperdibile per gli estimatori della poesia vernacolare e sarà un momento che farà ricordare alle vecchie generazioni la Catanzaro di un tempo e, allo stesso tempo,  offrirà ai giovani l’imperdibile occasione di conoscere il mondo vernacolare e uno dei suoi più importanti esponenti.


E’ una sera fredda, proprio come quella in cui ci lasciò, quasi 10 anni fa, il famoso poeta vernacolare catanzarese Benito Castagna, detto affettuosamente Bebè. E, come ogni anno a questa parte, i suoi amici, conoscenti e tutte le persone che ne hanno amato la poesia o la vis umoristica e la passione per la Catanzaro d’altri tempi si sono riuniti per ricordarlo tutti insieme e rinnovare per le nuove generazioni  la lezione, anche di vita, del poeta ormai scomparso.

Per il secondo anno, la manifestazione è stata organizzata dall’associazione di volontariato culturale Centro Studi Bruttium. Presso l’Auditorium della sede associativa, in via Conti di Loritello, all’interno del Condominio Parco dei Principi si sono riuniti amici e estimatori del poeta, oltre ad una nutrita schiera di amanti della lingua e della cultura vernacolare che Bebè Castagna ha saputo rappresentare fieramente in tutta la sua vita.

Alla serata, condotta dal prof. Franco Gigliotti, membro dell’Associazione CSB e noto esperto della lingua e delle tradizioni cittadine e grande amico ed estimatore del poeta scomparso, hanno partecipato, con commozione, l’attore Enzo Colacino, il musicista Ettore Capicotto e il  poeta dialettale ed esperto di lingua prof. Umberto Nisticò.

Alla presenza della figlia del grande poeta scomparso, Paola Castagna, visibilmente commossa, tanto da non riuscire a nascondere le proprie emozioni, si sono succeduti sul palco, oltre ai sopra citati artisti, anche amici e conoscenti, poeti che, seguendo l’esempio di Bebè, hanno intrapreso l’ardua strada della poesia dialettale, semplici cittadini che hanno voluto ricordare una personalità fondamentale per comprendere il clima culturale di Catanzaro nell’ultimo scorcio del XX secolo.

Al termine della manifestazione, il prof. Gigliotti ha invitato tutti i presenti a mantenere vivo il ricordo del poeta ma soprattutto a prendere spunto dalla sua attività per un maggiore utilizzo della lingua dialettale, anche come strumento per mettere alla berlina  “vizi privati e pubbliche virtù”.

O, come diceva il Principe della risata, “ridens castigat mores, ovvero ridendo castiga i mori…”.



Enzo Colacino


Franco Gigliotti


Paola Castagna