Siamo ancora qui!
Ci accingiamo, con questo numero, ad affrontare l’ottavo anno di pubblicazione della “La Ciminiera”. Con particolare emozione, al Bruttium, abbiamo sfogliato il numero zero, distribuito a marzo del 1996, e, valutando la situazione attuale, ci siamo sentiti riempire d’orgoglio per aver “resistito” e portato a questi livelli la nostra rivista.
La proponiamo, oggi, in una nuova edizione e con modifiche organizzative di grande importanza. Queste le più significative innovazioni:
– Veste grafica di grande impatto visivo, grazie alla ricerca di nuove ed originali impostazioni di pagina;
– Aumento del numero delle pagine (dalle 28 del 2002 alle 50 del 2003)
– Spazi più ampi per gli interventi e le ricerche
– Maggior spazio sul sito Internet www.centrostudibruttium.org per il settore Editoria
– uscita della rivista ogni due mesi
– uscita del “4fogli” ogni 15 gg.
Mi auguro che ciò sia gradito e attendiamo qualsiasi vostro intervento in merito.
Anche il Centro Studi Bruttium è entrato nell’ottavo anno di attività e mi consola constatare che l’impegno e il desiderio di “fare per gli altri quello che vorremmo fosse fatto per noi” è, ancora, una costante fondamentale di tutti i suoi operatori.
Una finalità che ci appartiene è l’impegno ad offrire ai nostri giovani l’opportunità di presentarsi senza aver necessariamente bisogno di raccomandazioni o di comportamenti di sudditanza. Proprio grazie a questo tipo di impegno, sono aumentati i gruppi di studio/lavoro che hanno il compito primario di rappresentanza associativa e di programmazione di lavori editoriali come “La Ciminiera” e “4 Fogli”.
Certo, non possiamo offrire lavoro ma opportunità, cosa, questa, a cui la “politica” locale solo in piccolissima parte ha saputo rispondere. Anzi, in questi ultimi anni, Politica e Cultura si sono sempre più allontanate, causa la “riscoperta” di una politica culturale “di palazzo” con conseguente “potere” di decisione dell’Amministrazione, che si è arrogata il compito di decidere cosa sia cultura e non, chi debba sopravvivere e chi morire.
La rivista e il “4Fogli” sono riusciti a sopravvivere solo, e dico solo, grazie all’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e dei, sempre in aumento, estimatori in tutta Italia. E anche il “Bruttium”, pur programmando ad ampio raggio, ha ricevuto sporadici interventi economici. Queste ristrettezze economiche impostaci dagli Enti pubblici preposti a coadiuvare le iniziative culturali, ad oggi, non ci permettono di programmare operazioni a livello nazionale, il cui costo, in termini economici ed organizzativi, è di molto superiore a quanto le finanze di un’associazione no-profit e i sempre precari contributi dei privati possono consentire.
Mi auguro che queste mie riflessioni vengano interpretate non come posizioni politiche, ma come un grido di allarme per chi fa cultura a “serrare le file”, a essere più propositivi e meno egoisti e per gli Enti un invito a attivarsi per trovare momenti di mediazione tra possibili soluzioni di problemi che la società propone.
“Il compito della cultura […] non è quello di sostituirsi al politico, ma di offrire al politico il proprio contributo di pensiero; non è quello di ergersi a maestra unica di verità, ma, viceversa, di capire chi la pensa in modo diverso; non è quello di ritenersi sempre fuori e all’opposizione per partito preso ma neppure quello di salire disinvoltamente sul carro del vincitore per interessi di qualsiasi genere, tranne quelli intellettuali ed etici che le debbono essere propri” – (Antonio Anzani – Cultura e politica e Politica della cultura, “4 Fogli” n. 11).
Editoriale: Pasquale Natali