Pittura e fotografia in Gregorio Falbo

di Angelo DI LIETO

Gregorio Falbo ha saputo cogliere e riprodurre, con la sua macchina fotografica, nei suoi viaggi nel mondo, ed in particolare nei suoi ripetuti reportage in Africa, le stesse immagini di povertà e di tristezza che viveva da ragazzo nel suo paese natìo, nei borghi vicini, dove nelle vie silenziose e ciottolate si svolgeva l’operosità quotidiana dei suoi paesani e dove la nobiltà di quei volti, di grande espressività e dolcezza artistica, restava impressa nella mente di tutti.
Rivedere ovunque, nel mondo, quelle stesse scene, quella particolare romantica atmosfera, hanno indotto l’artista Falbo a impressionare, su ogni straordinario fotogramma, l’aria melanconica del suo paese e ad esaltare i momenti di vita di quelle persone semplici ed umili.
Falbo è fotografo di strada, fotografo di umanità, di paesaggi e di figure colte nella loro introspezione emotiva, perché le sue foto, una volta osservate, inteneriscono l’animo umano, specie quando egli immortala “gli ultimi“ della società, presentati nella loro povertà, con le loro emozioni e con le espressioni scavate dalla sofferenza e dal dolore.
Falbo è il fotografo dell’amore, di chi rivede nelle sue immagini, gli indimenticabili momenti di passione vissuti nell’amore, come rievocazione dell’intimo piacere e a ricordo di un esaltante meravigliosa occasione, ma Falbo è anche l’artista che sulle sue foto dipinge con oli e pitture varie, perché con questa tecnica mista offre con maggiore calore e con diversa profondità di toni la visione di un pregevole risultato di bellezza e di armonia.
Con la foto-pittura l’artista Gregorio mette in atto la sua creatività con un’azione di percezione, che con l’aggiunta della pittura, senza annullare la materia, esalta la vitalità e l’azione autonoma dell’intelletto.
Se un tempo la fotografia allontanava la pittura ed annullava con lo scatto meccanico ogni processo mentale, con l’integrazione della foto-pittura e la percezione dell’intelletto, l’’immagine veniva potenziata e impreziosita nell’originalità.
Gregorio Falbo, dopo aver frequentato il liceo artistico, ha la fortuna di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro sotto la guida del pittore Giuseppe Pileggi, docente della Scuola Libera del Nudo, dove si perfezionerà nella figura e nelle immagini sacre; successivamente si trasferirà presso l’Accademia di Brera, sotto la guida dell’artista Domenico Purificato, corso che non completerà mai, perché preferirà dedicare tutto il suo tempo e la sua ricerca artistica all’esterno di ogni didattica e nel pieno mondo reale.
Gregorio Falbo ha partecipato a numerose mostre, ricevendo encomi con critiche pubblicate su importanti riviste d’arte, dove ogni celebrazione verrà rivolta all’impostazione del posizionamento dei corpi, all’eleganza dei movimenti, ai segni di forte intensità espressiva, ai tratti soma-psicologici dei soggetti ritratti con le loro amarezze e le loro delusioni.

La Ciminiera – Aprile 2022