2004 novembre 14 – Nel cassetto delle memorie 01 – Vincenzo Chieferi (Soverato)

Nel cassetto delle memorie 01 – Soverato (CZ)

Le voci del silenzio – La vita e l’opera letteraria di Vincenzo Chiefari

Organizzato dal Centro Bruttium, la prima

di quattro conferenze per lo studio dei letterati calabresi

SOVERATO RISCOPRE IL POETA CHIEFARI

SOVERATO  Domenica il Centro Studi Bruttium ha organizzato, nella sala consiliare del Comune di Soverato, la prima conferenza delle quattro previste sui poeti e i letterati calabresi nell’intento del “recupero della memoria“. Questo primo incontro è stato intitolato “Le voci del silenzio: La vita e le opere di Vincenzo Chiefari“, poeta locale poco conosciuto. 

Numerosi i relatori: il presidente del Centro Studi Bruttium, Pasquale Natali, il vicepresidente dell’associazione Amici di San Gerardo, Antonio Chiaravalloti, il vicepresidente dell’associazione Csb, Raoul Elia, lo storico Ulderico Nisticò, e il saggista Antonio Anzani. «Lo scopo di questo momento di aggregazione è quello di riportare alla memoria  ha detto Natali  e di presentare alle nuove generazioni un personaggio della cultura calabrese dimenticato da tempo, ma dall’indubbia modernità e umanità».

Chiaravalloti ha poi spiegato: «Dal 1996 è iniziata l’operazione di riappropriazione delle tradizioni e della cultura calabrese e in particolare catanzarese. In tal modo stiamo cercando, come associazione, di far ripensare o di far scoprire la poesia vernacolare». Anzani ha invece ripercorso la questione della lingua, già affrontata nel “De vulgari eloquentia” di Alighieri, affermando che «con Eduardo De Filippo, il dialetto si è reso comprensibile anche al pubblico di Londra». Il professore ha citato tra gli altri Bruno Pelaggi, che scrisse “Alla Luna”, paragonata al testo di Giacomo Leopardi, eppure “mastro Bruno” veniva definito analfabeta. «Spesso i nostri letterati sono stati sacerdoti – ha continuato Anzani , e questo era prevedibile visto che il clero era il depositario della cultura». Nisticò, che ha scritto in occasione del centenario della morte del poeta “Le voci del silenzio  Vita e opere di Vincenzo Chiefari” ha descritto Vincenzo Chiefari sia come uomo che come poeta, cercando di cogliere le sfumature malinconiche che hanno segnato la sua esistenza. Il poeta nasce a Soverato superiore il 2 novembre de11898 e muore l’11 ottobre del 1973. È detto figlio di “u sindaco” e proviene da una buona famiglia. Inizialmente fa l’insegnante. Poi diviene segretario comunale e la sua vita si svolge tra Davoli, Satriano e Soverato. Appartiene al Fascio, tant’è che scrive una lode a Mussolini. Non si sposa (“Pecchi’ non mi spusai” – 1951). Nella sua produzione letteraria ci sono raccontini di vita paesana, personaggi del luogo, esaltazione delle bellezze della costa e delle ricchezze naturali, la donna, l’amore, la politica e la vita in genere. «Un buon verseggiatore  lo ha definito Nisticò  ma scrive meglio in italiano che in dialetto

“Non era abbastanza colto per scrivere un capolavoro, non era abbastanza ignorante per non scrivere». Nella biblioteca comunale, comunque, vi è la sua raccolta di libri e i quaderni che raccolgono tutte le sue attività pubblicistiche.

Maria Anita Chiefari

Pasquale Natali

Antonio Chiaravalloti

Ulderico Nisticò

Antonio Anzani

Raoul Elia 

Tonino Pittelli recita alcuni versi del poeta