Musica e poesia nelle opere di Francesco MIRACHI

Olio su tela 120×80, Natura morta con strumenti musicali e teschio

di Angelo DI LIETO –

Nei lavori artistici di Francesco Mirarchi vi sono sempre le esperienze della sua vita che si integrano in un alternarsi di studi pittorici e di anni dedicati alla musica.
Le rappresentazioni disegnate e figurativamente espresse in forme somatiche naturali, in particolare utilizzando la tecnica dell’acquerello, presentano un mondo che ritrae uno scenario celebrato in un’atmosfera arricchita di strumenti musicali e di simbologie accademiche.
Sono opere cromatiche equilibrate e che sanno coinvolgere, con armoniosa liricità ed emozioni, lo spirito di un pittore “verista”, utilizzando con precise e vibrate composizioni e con celebrazioni iconografiche, una pittura da cavalletto che esprime i forti sentimenti di un’anima sensibile e malinconica.
Le sue immagini, di sintesi e di equilibrio, s’illuminano di simboli essenziali, come testimoni del tempo attuale, determinati nel colore sulla tela e sulla grafica; nelle sue creazioni si registrano poi visi celebri con i loro tratti psicologici ed i loro pensieri, in un’atmosfera naturale e affatto tormentata, nella quale, la quiete sognante, nel racconto, palesa le più intime emozioni, con naturale passione e con la forza dell’intimo sentimento della musica, della poesia, della pittura e dell’Arte.

La Ciminiera – Febbraio 2022

Una risposta a “Musica e poesia nelle opere di Francesco MIRACHI”

  1. Coglie gli aspetti più salienti e intimi della pittura di Francesco Mirarchi, il ricco e dettagliato commento di Angelo Di Lieto. Che non trascura le ragioni del dettaglio pittorico degli strumenti musicali dipinti con tanta bravura e precisione dall’artista. Ma non nasconde nemmeno che lo splendido risultato compositivo proviene anche dall’affetto e dalla predisposizione al ritratto che all’ autore è spontanea.
    Noi oggi abbiamo conosciuto un altro campione del pennello e lo dobbiamo a questa rivista che ha l’ambizione di segnalare artisti che hanno la forza e l’abilità di competere con i migliori. Buona fortuna allora a tutti . E un grazie alla rivista per averci dato la speranza di credere che il bello non conosce confini geografici. E che bisogna diventare più forti nella comunicazione e valorizzazione dei talenti locali

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