INCONTRO CON ETTORE SANTORO

COSTRUTTORE DI STRUMENTI MUSICALI DELLA TRADIZIONE POPOLARE CALABRESE

di Francesco MIRARCHI

  • PARLACI UN PO’ DEL TUO LAVORO.

Sono ferroviere di professione ma sin da giovanissimo mi sono dedicato all’arte della tornitura. A 22 anni ho cominciato ad appassionarmi alla musica popolare entrando a far parte del Gruppo Folklorico “I Nuovi Zampognari” di Catanzaro. Sotto la spinta di mio suocero, Giuseppe Mezzatesta, presidente e direttore artistico del Gruppo, ho cominciato a dedicare parte del mio tempo libero alla ricerca e alla costruzione degli strumenti tradizionali calabresi, apprendendo le tecniche di costruzione direttamente dagli anziani artigiani e suonatori della provincia di Catanzaro.
Inizialmente mi sono limitato a riparare zampogne e pipite, in seguito, visti gli ottimi risultati e i numerosi apprezzamenti ricevuti dalla maggior parte dei suonatori di musica popolare calabrese, mi sono dedicato alla costruzione integrale di questi strumenti, in particolare, alla costruzione di pipite (ciaramelle) e zampogne a chiave tipiche della zona delle Serre Calabresi.
Nel 2004, approfondendo le mie ricerche, scopro l’esistenza della Lira Calabrese e ne rimango subito affascinato tanto che, in poco tempo, ne costruisco una copiandola dall’illustrazione su un libro. Con il tempo la curiosità e l’amore per questo strumento mi inducono ad approfondirne le conoscenze per cui decido di incontrare il più bravo suonatore di Lira della zona, Antonio Critelli, che si mostra subito ben disposto a darmi qualche suggerimento sulla costruzione e anche qualche lezione per imparare a suonarla. Cosicché ho continuato a costruire Lire di forme e stili diversi soprattutto per mia figlia Federica che, avendo seguito insieme a me le lezioni di Lira, ha dimostrato sin da subito uno spiccato talento per questo meraviglioso strumento.
In seguito, per la mia voglia di sperimentare sempre cose diverse e, soprattutto per soddisfare un desiderio dell’altra mia figlia Simonetta, riesco a costruire anche la chitarra battente che, a parere di molti esperti, si distingue per la particolare sonorità che produce.
Aldilà di tutto posso tranquillamente affermare che il mio obiettivo principale è sempre stato quello della rivalutazione del patrimonio storico-strumentale calabrese e per questo sono stato anche riconosciuto “Padre del Folklore” da parte della F.I.T.P. (Federazione delle Tradizioni Popolari).
In quest’ultimo periodo la mia passione per l’artigianato e il desiderio di soddisfare le esigenze dei miei figli mi ha condotto a dedicarmi anche alla costruzione di strumenti elettrici tra cui il violino e il violoncello elettrico.

  • LAVORI SU UN SOLO STRUMENTO PER VOLTA O NE PORTI AVANTI DIVERSI CONTEMPORANEAMENTE?

In genere mi dedico alla costruzione di un solo strumento per volta perché non la voro a tempo pieno ma solo nei miei spazi liberi dalla mia attività professionale, inoltre ci tengo a realizzarli con cura nei minimi particolari restando più fedele possibile alla tradizione, e soddisfacendo allo stesso tempo le esigenze dei suonatori.
Ad ogni modo spesso mi capita di avere delle richieste urgenti di riparazione per cui devo mettere da parte ciò che sto facendo per dedicarmi alla ricostruzione o riparazione di una o più parti di qualche strumento, specialmente nel periodo natalizio, durante il quale gli zampognari sono molto richiesti e quindi ogni suonatore ha l’esigenza di sistemare il proprio strumento rendendolo efficiente e funzionale il più possibile.

  • USI DEI LEGNI PARTICOLARI PER REALIZZARE I TUOI STRUMENTI?

Generalmente nella costruzione sono molto fedele alla tradizione: in particolare negli strumenti a fiato, nei quali è richiesto l’impiego di particolari tipi di legno, tra i quali l’Erica (un tipo di legno durissimo, la cui radice viene utilizzata per costruire le pipe)che viene lavorata solo dopo un’adeguata stagionatura.
Per quanto riguarda la costruzione delle ance doppie delle ciaramelle e delle zampogne non sempre posso seguire la tradizione perché molti suonatori per esigenze pratiche e funzionali preferiscono quelle di plastica anziché di canna, in quanto garantiscono un’accordatura di maggiore durata.
Per quanto riguarda i fischiotti e gli strumenti a corda uso sempre legni di alta qualità come noce, palissandro, acero, abete val di fiemme…….

  • COSA SIGNIFICA PER TE FARE ARTIGIANATO OGGI?

Fare artigianato oggi è molto importante sia per me che per le giovani generazioni che, molto spesso considerano antiquato l’artigianato di strumenti antichi, mentre dovrebbero farne loro stessi patrimonio culturale da conservare e perpetuare, pur con eventuali utili innovazioni. Spero proprio che questa mia volontà di trasmettere questi importanti valori possa mettere radici nei giovani d’oggi.