Francesco Mirarchi: Il suono della pittura

di Salvatore CONTE –

L’artista Francesco Mirarchi, ci fa immergere con le sue opere in quell’arte sublime che è la musica.
Non più soltanto pittura di nature morte con oggetti, ma anche di suoni musicali che rendono le opere più complesse.
In definitiva, il Maestro Mirarchi, si può definire un musicista che suona il liuto e ne interpreta non solo le caratteristiche fisiche ma anche sonore mediante l’arte pittorica.
Prima però di entrare nel significato pittorico ed espressivo delle sue tele, vi invito ad andare indietro nel tempo, quando il liuto, cembali e timpani squillanti riempivano le stanze cinquecentesche, ed a immaginare, per un attimo, le sale reali, ove i “musici” rallegravano i potenti e gli artisti di corte intenti a ritrarre i nobili volti.
Un perfetto quadro di oggetti e di musica combinati armoniosamente.
Lo strumento musicale, che oggi vediamo nelle tele di Mirarchi così posizionato su tessuti decorati al dettaglio, ci riporta indietro, facendo pensare alla loro funzione primordiale cioè alla musica “l’arte per eccellenza, sublime e allo stesso tempo madre che solleva lo spirito”.
Non si nasconde che essa è stata sin dall’inizio parte integrante delle più grandi opere pittoriche, basti pensare alle molteplici raffigurazioni di opere sacre di putti con flauti, clarine, violini, o, le pale d’altare con la martire santa Cecilia colei che è patrona della musica.

Natura morta con busto di Artemide

Ancor di più non vanno dimenticati i così chiamati “concertini” del ‘600 e del ‘700, impressi nelle tele di illustri pittori napoletani. La musica c’è sempre nelle sue mille sfaccettature. Potrei riferirmi così all’artista in questione Francesco Mirarchi leggendo la sua attività di artista a duplice modo di esserlo, come colui che cura la sua sensibilità nei confronti della musica e la unisce alla sua prima passione, rendendola tra note e pitture ad olio una stimolante forma di comunicazione.
Colpisce la predisposizione degli strumenti e partiture in mezzo a dei volumi, sculture in miniatura, quasi da mettere assieme (pittura, scultura, letteratura). Potrebbe esserci qualcosa di metafisico, qualcosa di reale in queste nature morte.
Dal punto di vista ornamentale, è una lettura fantastica delle opere di Francesco Mirarchi, ma se iniziamo a delinearne ogni singola parte di un suo dipinto, troviamo oltre alla sua bravura e alle capacità tecniche, anche quel gusto di fiammingo che ne cura i particolari. Cosi ogni sua opera diventa ed ha un “motivo” che nasce dall’esperienza artistica, dallo studio, dalla passione, ma soprattutto dalla ricerca.

La Ciminiera – Febbraio 2022