Donne e sensualità nelle opere di Corrado ROTUNDO

Può sembrare banale entrare nel dettaglio delle cose, ma ci rendiamo conto della cura che ci vuole nel momento in cui tocchiamo dei tasti che fanno del dettaglio una componente fondamentale. Quello che fa l’artista Rotundo nei suoi dipinti, è grosso modo quello che nella realtà accade. L’umanità femminile che oggidì ci circonda è impressa nelle opere soprattutto negli sguardi e nei corpi semi nudi che l’artista dipinge.
Analizzando le opere, ma soprattutto leggendole, mi piace vedere in questa lettura una mia mera interpretazione della sensualità non volgare, non provocante, ma concentrata negli sguardi delle donne in bianco e nero che si accarezzano le nudità senza malizia ma con pieno sentimento di un qualcosa che è accaduto.
Differente è la carnalità delle matrone in mascherina tendenti a coprire quasi per celare la passione che le mette in posa. Spiccano le calze, bustini, pienamente erotici ma che possono tramettere oltre a quella che è la passione, anche il mettersi in gioco nonostante le rotondità, spezzando così ogni canone ideale.
La bellezza, la sensualità, è manifestata anche per mezzo di un ideale differente. Accade che nelle opere di Rotundo, si legge tra le righe una teatralità fine, tanto quanto fine la modella che mette in posa il suo corpo come fosse un’attrice teatrale rendendoci partecipi del suo spettacolo: il corpo. Una bella esibizione fatta da signorili gesta, da una capigliatura ben curata quasi come una corona che compone una colonna ecco l’idea di un capitello ricco e scolpito in una pittura ad olio. Ogni parte ben curata come l’ondeggiare dei capelli e le perline che ne decorano il capo sono senza dubbio messe per esaltare un’acconciatura anni ’20. Più precisamente quando guardo la modella, vedo una donna di quegli anni sia dalla posa, dalle vesti erotiche che le avvolgono le carni come anche lo sguardo innocuo ma cosciente di voler qualcosa.
L’artista mette in posa una meravigliosa ragazza che potrebbe esser definita di bordello. Il fisico femminile sempre amato dagli artisti poiché spinge la fantasia oltre le linee marginali, si lascia trafigge da matite che penetrandole la carne essa si lascia oltrepassare quasi in una forte estasi che le provoca un mero orgasmo. A tal punto, il capo sembra quasi poggiare su una balaustra lasciandosi al piacere. Le frecce quasi da far ipotizzare un martirio, non è un san Sebastiano comune, ma una donna che offre il suo corpo all’artista , facendo sì che dalle ferite sgorga il sangue colorato che Rotundo sa di avere nelle vene, proiettandolo in una sua opera.

Piacere, sensualità, forza della pittura sono in questo dipinto concentrati.
Il disagio che si vive nelle opere di Rotundo, sono ferite o racconti del popolo, come in una fotografia le ragazze sedute su un letto mostrano la loro persona nella massima semplicità.
Mentre nuda e velata a cosce aperte mentre le mani coprono l’intimità, è il corpo di una pudica donna velata dal volto coperto quasi da non vedere mentre si lascia accarezzare dal Piacere che le accarezza il corpo.

I drappi in movimento sia causati dai venti che dalle pieghe, il barocco è presente nelle opere dell’artista sotto forma di naturalezza delle cose. La natura morta dalla staticità degli oggetti in posa è incorniciata dal dorato drappo che come un sipario si chiude dietro la geometria degli oggetti.
Chinato a terra sotto il dominio femminile, l’uomo si prosta in un gesto di sottomissione al piacere fatto donna. Colei che seduta dal capo coperto e dagli indumenti seducenti, si lascia toccare bensì con una spugna il piede. Il corpo mascolino non è più virile, ma diventa oggetto di sottomissione al gentil sesso che dal chiarore del corpo vengono delineate le linee sottili. In questo dipinto la scena si concentra in un ambiente chiuso, facendo ancora riferimento all’ipotesi delle case chiuse. Come ogni donna si concede al proprio uomo prima unirsi a lui,ecco che la scena qui racconta il classico episodio in cui si ha un momento intimo e personale. Il calore in questa opera ci viene dai colori che comunque danno senso di casa.
Piuttosto l’opposto è il sacrificio femminile che si legge nell’opera che Rotundo realizza, ponendo su una pietra un nudo femminile lasciando agli occhi degli osservatori le parti più intime del corpo. Sembrano marmoree quelle membra adagiate su una pietra in un paesaggio accaldato. Anche qui la donna come in altri dipinti di Rotundo ha il volto coperto, essa ignara di ciò che accade all’esterno poiché il volto coperto, conosce bene interiormente quello che le sta per accadere in quel momento o che già sia accaduto. Simbolo del sacrificio molto raro che insegna la sacralità del corpo.

La Ciminiera – Gennaio 2022
Dr. Salvatore CONTE
Catanzaro Ottobre 2021