Abbasso (Viva) il realismo:
la fotopittura di Gregorio Falbo

di Raoul ELIA

La tecnica di Gregorio Falbo è decisamente originale. Sospesa fra fotografia artistica e pittura di ritratto, decostruisce la verità del soggetto rappresentato proprio attraverso una tecnica che sembra, al contrario, convergere verso le soluzioni formali dell’iperrealismo.
La dipintura della fotografia ne docentestualizza, nel vero senso della parola, perché ne rimuove il contesto, che serve al frame della foto per contestualizzare lo scatto e suggerire la corrispondenza ad una situazione (geografica, storica, sociale ecc…) alla base del presunto “realismo” della macchina fotografica.
La madre con bambino che campeggia sulla copertina della sua intervista testimonia questa operazione di decostruzione del realismo fotografico, con una percezione sospesa fra il realismo della fotografia che si intuisce chiaramente, oltre che essere evidente in modello, mise en scene e soggetto, ma perde di coerenza narrativa man mano che gli elementi pittorici ne sfaldano le forme e i contorni e il forte contrasto finisce per porre all’attenzione singoli elementi della composizione (ad esempio, il manto bianco e nero in primo piano) a danno dell’insieme.

La Ciminiera – Aprile 2022